La rassegna nelle corti e nelle aie del Capannorese di ALDES in collaborazione con il Comune di Capannori ha confermato e raggiunto, nell’edizione 2023, il suo obiettivo. Quello di portare il teatro fuori dai suoi luoghi classici per attirare pubblico di ogni cultura ed estrazione sociale per momenti di divertimento e riflessione.
Nelle due settimane di programmazione (dal 19 al 21 luglio e dal 26 al 28 luglio) si sono alternati 24 eventi, fra spettacoli di teatro e concerti, che hanno attirato circa 1500 persone nelle diverse sedi:’l'Aia Saponati a Matraia, la Cortaccia di Badia di Cantignano, all’Erta di Lappato, il ‘Giardino di Comunità’ di San Giusto di Compito, la Corte Cristo di Lammari e, per la prima volta, anche il Bio Parco di Capannori. Fra il pubblico, oltre ai rappresentanti istituzionali, anche importanti esponenti del mondo culturale italiano ed europeo, tutti interessati ed incuriositi dalla proposta di Tempi moderni.
“Questo – dice il direttore artistico di ALDES, Roberto Castello- è il primo anno in cui siamo veramente fuori dal Covid e da tutto quello che ha comportato per le abitudini delle persone. Con questa edizione abbiamo capito come sia impagabile la qualità dell’accoglienza delle corti. Un luogo che favorisce una socialità sana, basata su una rete locale molto accogliente, anche per chi arriva da fuori o è semplicemente di passaggio”.
In un momento in cui il mondo della cultura si interroga sul futuro, Tempi Moderni ha finito per diventare così un esperimento a cui anche altri si possono, in qualche modo, ispirare: “C’è un problema - prosegue Castello - che è di tutto il teatro contemporaneo: il fatto di aver perso progressivamente la sua dimensione popolare. Il teatro ha ancora un senso se diventa un rito comunitario, che condivide, che unisce. Il nostro, inoltre, è un modello che definirei ‘ecosostenibile’: permette di ottenere il massimo con risorse minime. Dimostrando che la qualità delle produzioni non si misura con la loro grandezza o con la spesa per l’allestimento. Ritengo invece fondamentale, perché un appuntamento culturale funzioni, che tutti facciano qualcosa che merita il tempo che gli si dedica e che regni la fiducia fra le persone, siano esse attori o spettatori. Per questo faccio incontrare artisti onesti, non propensi a soluzioni compiacenti o a risultati scontati, a una comunità che deve essere trattata con rispetto. Un luogo dove non deve essere obbligatorio avere dei riferimenti culturali da specialisti, ma dove è bene che anche gli specialisti trovino pane per i loro denti. Mi piace poi pensare che Tempi Moderni sia un laboratorio di teatro popolare d’arte in cui anche gli artisti vanno via con la coscienza di aver imparato qualcosa”.
“Siamo molto soddisfatti dell’andamento di questa rassegna che quest’anno ha fatto registrare un numeroso pubblico animando con spettacoli originali e di qualità le corti capannoresi che rappresentano una caratteristica urbanistica peculiare del nostro territorio – afferma l’assessore alla cultura, Francesco Cecchetti-. Un’iniziativa culturale inserita da alcuni anni nel cartellone dell’estate capannorese, che è un esempio di teatro diffuso che ben si adatta alle caratteristiche del nostro territorio e che ha riscosso un apprezzamento crescente tra i cittadini e i turisti”.
Per gli spettacoli non era chiesto un biglietto di ingresso ma un contributo in generi di prima necessità, raccolti da Caritas Lucca: “Non si tratta di beneficenza - conclude - che si connota come qualcosa proiettata dall’alto verso il basso, ma di un gesto di generosità che al contempo dà valore a quanto viene proposto sul palco. Bisogna guardare alla qualità dei semi che si piantano nel terreno in cui si lavora”.
Gli spettacoli teatrali, tutti gratuiti, erano L’Atlante delle danze immaginarie, nuova visionaria produzione ALDES firmata da Roberto Castello, Premio Ubu 2022 per Inferno, su musiche originali di Stefano Giannotti; Babele di Fabio Saccomani, giovane promessa della stand up comedy, alle prese con la ‘punizione divina’ e lo spettacolo di teatro canzone La cantautrice fantasma di Ivan Talarico, cantautore, autore e teatrante, nonché conduttore di Rai Radio3, che ha portato il pubblico in un viaggio alla scoperta di una cantautrice che nessuno conosce, ma che ha scritto canzoni conosciute da tutti.
I concerti del venerdì hanno visto come protagonisti il greco Vaggelis Merkouris, il cileno Esteban Pavez, Zam Moustapha Dembélé, griot dal Mali, e Luca Giovacchini assieme a Diego Sapignoli.