Una persona al volante della sua auto che chatta con qualcuno su Whatsapp e un messaggio chiaro che affianca questo comportamento: scemo chi legge.
E’ questo il primo manifesto della campagna sulla sicurezza stradale, fortemente voluta dal sindaco di Capannori Luca Menesini, e realizzata dalla società di comunicazione Net7 di Pisa, che rende il Comune di Capannori uno dei primi Comuni – se non l’unico – in Italia a scegliere di promuovere la sicurezza stradale attraverso l’educazione al rispetto delle regole del codice della strada.
La campagna in questione è articolata su tre concetti chiave che possono causare incidenti stradali: il primo è la distrazione; il secondo è l’utilizzo di mezzi poco visibili; il terzo è la velocità.
Il primo manifesto è appunto incentrato sulla guida distratta, e tratta soprattutto dell’uso del cellulare come causa della distrazione e sarà affisso negli spazi pubblicitari di Capannori a partire dal 2 maggio.
“Sono molto soddisfatto di questa campagna perché traduce bene messaggi importanti che tutti noi dobbiamo ricordarci quando ci mettiamo alla guida di un auto, di una bicicletta e anche quando ci muoviamo a piedi – dice il sindaco Menesini –. Ringrazio quindi Net7 per la bravura dimostrata nel rendere comprensibile a tutti i concetti chiave che come amministrazione comunale avevamo scelto e anche per la capacità di aver dato alla campagna un linguaggio condivisibile e di facile comprensione. Il tema della sicurezza stradale è un tema serio, le strade non possono essere sicure a prescindere da come guidiamo. La velocità, in particolare, risulta una delle prime cause di incidente. L’obiettivo di questa campagna è quello di condizionare ciascuno di noi e ogni volta che siamo in macchina si pensi ai manifesti. Tipo, se mi viene voglia di guardare il cellulare mentre guido voglio dirmi ‘scemo’ e non lo faccio. Se ho fretta e decido di andare veloce voglio pensare ‘non farlo. Salvo un albero’. Se uso per spostarmi una bicicletta vecchia o che manca di fanale o del catarifrangente voglio dirmi ‘mi metto il giacchetto catarifrangente’. Questi manifesti sono solo l’inizio di una campagna sulla sicurezza stradale perché, se come pensiamo i cittadini risponderanno bene e inizierà un percorso di partecipazione civica, andremo avanti sicuri che, passo dopo passo, faremo il cambiamento necessario e lo faremo tutti insieme”.
Nel dettaglio, questi sono gli altri due manifesti che, a seguire, i cittadini vedranno affissi negli spazi presenti sul territorio, sui media e sui social: sul secondo manifesto c’è un ciclista in uno sfondo blu scuro, come la notte, con la scritta “Di notte tutti i ciclisti sono neri”, proprio con l’obiettivo di ricordare l’importanza di utilizzare il giacchetto catarifrangente, soprattutto se la bicicletta con cui uno si muove non è dotata di tutti i dispositivi di segnalazione presenza. Il terzo manifesto, infine, è formato da una persona al volante con il pino dell’Arbre Magique attaccato allo specchietto, dal quale si vedono gli alberi che costeggiano la strada che lauto sta percorrendo. Accanto a questa immagine la scritta: “Non correre: salva un albero”, che è un modo diverso per dire di rispettare i limiti di velocità per salvare la propria vita e la vita degli altri.
“Ci ha fatto molto piacere realizzare questa campagna sulla sicurezza stradale per il Comune di Capannori – dice Valerio Lo Bello di Net7 – perché è un argomento importante, che interessa tutti, e perché abbiamo ritenuto molto positivo che un sindaco scegliesse di sensibilizzare i cittadini su un argomento come questo, di solito di competenza del Ministero, dell’Automobile Club d’Italia (Aci), o delle case automobilistiche. Inoltre, abbiamo avuto la possibilità di osare, utilizzando un linguaggio fresco, facile da comprendere e che strappa anche un sorriso su argomenti seri e significativi. Siamo sicuri che questa campagna farà un po’ discutere e quindi creerà occasioni di riflessione collettiva”.
Dal punto di vista della promozione, la campagna sarà articolata sia sui social network, sia su spazi ad hoc sui media, sia attraverso l’affissione di manifesti negli spazi pubblici.