"In merito al percorso di innovazione adottato dal Comune di Capannori nelle mense scolastiche e nelle politiche del cibo – dichiara Massimo Rovai, presidente della Piana del Cibo – è necessario fare alcune precisazioni, anche a seguito di informazioni non corrette circolate nei giorni scorsi. C’è da dire innanzitutto che la filiera del cibo è in gran parte già locale nelle mense delle scuole di Capannori e che l’avviso rivolto ai produttori locali uscito nei giorni scorsi ha l’obiettivo di sviluppare ulteriormente la filiera, formandone anche su altri prodotti, come ad esempio la pasta, i formaggi e la carne. Capannori sta infatti guidando un percorso di grande attenzione alla cultura del cibo sano e alla qualità”.
“Il progetto della Piana del Cibo è un percorso che è in ottima salute grazie al progetto Food Clic e alla collaborazione con l’Università di Pisa e, soprattutto, grazie al rinnovato impegno dei Comuni di Capannori, Porcari, Villa Basilica e Altopascio. Con il progetto Foodclic, da diversi mesi è partito un lavoro di co-progettazione che vede impegnati tre tavoli tecnici sull'educazione alimentare, sulla filiere locali e sulla lotta allo spreco alimentare – prosegue Rovai-. Il lavoro dei tavoli è stato portato alla discussione dell’Assemblea dei Sindaci che ha approvato il programma per il prossimo triennio con azioni che interesseranno l’educazione nelle scuole primarie, il potenziamento della filiera corta, l’accesso al cibo e l’informazione ai cittadini sulle pratiche di produzione e consumo alimentare sostenibili per la salute, l’ambiente e i lavoratori del settore anche grazie a una rassegna letteraria sui temi del cibo e l’alimentazione. Mi preme, in particolare, ricordare il progetto sull’educazione alimentare che vede coinvolte le scuole dell’infanzia e primarie di Capannori e che viene realizzato con laboratori ad hoc sul tema della stagionalità dei prodotti a cui seguiranno anche testimonianze nelle classi di produttori agricoli locali, nonché degli open days nelle aziende agricole aperti anche ai genitori proprio per illustrare cosa significa produrre cibo”.
“Purtroppo, in questo rinnovato percorso, il Comune di Lucca ha deciso di non confermare la sua adesione e, di questo, siamo molto dispiaciuti, perché, comunque, Lucca rappresenta la parte più popolosa della Piana e, ricordiamo che, nella prima fase del progetto Circularifood che ha poi fatto nascere la Piana del Cibo, molti furono i cittadini e le associazioni lucchesi che parteciparono attivamente e con un grande contributo di idee – dice ancora il presidente della Piana del Cibo-. In particolare, per quanto riguarda la collaborazione tra il nuovo soggetto gestore delle mense scolastiche a Capannori e le categorie agricole, la Piana del Cibo ha svolto un ruolo importante per creare nuovi rapporti di collaborazione attiva tanto è vero che, sin da ottobre, il pane, l’olio extravergine, nonché alcuni prodotti latto-caseari, i legumi e una parte della frutta e degli ortaggi della mensa, sono di provenienza locale. Proprio per rafforzare ulteriormente questo legame della ristorazione scolastica con il territorio, è stato pubblicato l'avviso pubblico alle imprese agricole e della trasformazione agroalimentare locali. E questo non perché nella mensa non siano presenti prodotti agroalimentari del territorio che, con il cambio di appalto sono già stati inseriti in modo più deciso rispetto alla precedente gestione, ma per consentire di aumentare progressivamente la quota di approvvigionamento locale attraverso un processo di coinvolgimento e di trasparenza nei confronti delle imprese stesse. L’obiettivo della Piana del Cibo non si limita, infatti, a chiedere al gestore di comprare prodotti a km 0, ma di lavorare in modo costruttivo e innovativo affinché possano essere ricreate le condizioni per attivare nuove filiere produttive sul territorio della Piana di Lucca dove l’agricoltura e gli agricoltori evidenziano delle difficoltà sui mercati. Pensiamo, infatti a ciò che è stato realizzato con la filiera del pane: da luglio alla mensa è servito un pane prodotto con un grano locale, macinato da una Molitoria locale e cotto da un forno anch’esso locale. Si tratta di un prodotto che, fino ad oggi, non esisteva sul territorio della Piana e che potrebbe essere oggetto di interesse anche dei consumatori lucchesi una volta che metteremo a punto un disciplinare di produzione ad hoc che potremmo poi estendere anche ad altri produttori e forni locali sull’esempio del pane di Prato detto anche “Bozza Pratese”. Stessa cosa si sta realizzando sulla filiera dei formaggi con prodotti caseari che sono realizzati in un caseificio locale utilizzando latte biologico del Mugello e, anche in questo caso, sarebbe importante, ad esempio, trovare dei produttori di latte della nostra zona proprio per tipicizzare la produzione. L'avviso pubblico ha, inoltre, la finalità di coinvolgere anche i piccoli produttori agricoli che, magari, non possono garantire una fornitura costante e regolare, ma possono offrire il prodotto per fare un menù o una degustazione una tantum facendosi conoscere dai bambini e dai loro genitori al fine di avere una maggior visibilità sul territorio stesso. Per la Piana del Cibo si tratta, quindi, di un'operazione storica che vede la mensa non solo e soltanto come un servizio da offrire ai bambini e genitori, ma come un vero e proprio “motore” di innovazione sia sul piano dell’educazione alimentare che non è solo nutrizione equilibrata ma anche conoscenza di come e dove viene prodotto il cibo da parte dei bambini, sia come elemento di sviluppo dell’economia agricola locale. La Piana del Cibo è un progetto aperto a tutti coloro che vogliono confrontarsi e dare un contributo utile e costruttivo su questi temi e, in ogni caso, sempre a disposizione per fornire a tutti gli interessati -conclude il presidente Rovai - ogni utile informazione sui progetti in corso e nelle prossime settimane grazie alle risorse del progetto europeo avvieremo una nuova campagna informativa con l'aggiornamento del sito internet, la realizzazione di prodotti Social di comunicazione e ulteriori iniziative di valorizzazione delle grandi risorse del nostro territorio e delle nostre aziende e la creazione di un sistema alimentare sempre più sostenibile”.