È in pagamento l’acconto dei contributi per l’affitto, la misura promossa per sostenere i cittadini in difficoltà con il pagamento del canone di locazione della propria abitazione. Gli uffici stanno predisponendo gli atti affinché le 244 famiglie che ne hanno diritto ricevano entro i primi giorni di marzo la cifra sul proprio conto corrente oppure possano ritirarla presso la tesoreria comunale. L’importo che spetta a ogni nucleo familiare varia a seconda dei casi con un massimo di 833 euro per l’acconto più un saldo che giungerà nei mesi successivi.
La misura dei contributi per il pagamento dell’affitto, che si riferisce al bando 2017, è stata resa più efficiente dall’amministrazione comunale che, accanto alle risorse provenienti dalla Regione Toscana, ha stanziato 127 mila euro. Si tratta di una cifra superiore rispetto a quella del bando 2016 quando l’Ente di piazza Aldo Moro mise a disposizione 100 mila euro.
“Questa è una delle misure più importanti per sostenere il diritto all’abitare – commenta l’assessore alla casa, Francesco Cecchetti -. Molte famiglie, infatti, a causa della situazione economica internazionale, si trovano in difficoltà economica e hanno criticità nel pagamento dell’affitto. Consapevoli di questa problematica, abbiamo rafforzato il nostro impegno economico verso questi contributi. L’attenzione dell’amministrazione comunale sui temi legati alla casa è alta e, così come confermato dall’accordo siglato nei giorni scorsi con le organizzazioni sindacali, anche nel 2018 ci siamo impegnati a confermare i contributi di sostegno al pagamento dell’affitto”.
Il bando 2017 dei contributi era rivolto a i cittadini con il valore ISE ricadente nella cosiddetta “fascia A” ovvero uguale o inferiore a 13.094,14 euro ed incidenza del canone sul valore Ise non inferiore al 14%. Per accedervi era necessario possedere determinati requisiti, tra cui essere residenti nel Comune di Capannori, essere titolari di un regolare contratto di affitto esclusivamente ad uso abitativo e non essere assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica. I cittadini inoltre hanno dovuto presentare la certificazione Ise/Isee e nella domanda devono espressamente dichiarare il numero di persone ultrasessantacinquenni, disabili e minori che fanno parte del nucleo familiare. Inoltre non dovevano avere diritti di proprietà.