Capannori è il primo Comune italiano ad aver avviato la raccolta 'porta a porta' dei rifiuti tessili. Ora punta ad ospitare un centro di selezione del tessile

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La consegna della targa della Rete dei Comuni Sostenibili al sindaco Luca Menesini

In occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti sono stati presentati i dati della fase sperimentale della raccolta alla presenza della Rete dei Comuni Sostenibili

In occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti Comune di Capannori,  Ascit, Centro di Ricerca Rifiuti Zero e Rete dei Comuni Sostenibili con una conferenza stampa svoltasi stamani (martedì) nella sala consiliare hanno fatto il punto sul ruolo svolto dai Comuni nello sviluppo di soluzioni circolari per il tessile e in particolare sull’esperienza di Capannori in questo settore. Presenti all’incontro con la stampa il sindaco Luca Menesini, l’assessore all’ambiente, Giordano Del Chiaro, Rossano Ercolini, coordinatore del Centro di Ricerca Rifiuti Zero e Maurizio Gazzarri, responsabile analisi e sviluppo del monitoraggio per la Rete dei Comuni Sostenibili.
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche  Daniele Guidotti direttore del Centro del Riuso ‘Daccapo’, Pilade Ciardetti, presidente della Cooperativa ‘Nanina’, Tonya Pierallini  rappresentante dell’impresa sociale ‘Terra di tutti’,  Renato Bertolucci e Lino Mori  rispettivamente presidente e direttore della Cooperativa ‘La Cometa’.

Il Comune di Capannori è una realtà all’avanguardia nel riciclo dei rifiuti tessili essendo il primo Comune italiano ad aver avviato nel luglio scorso in via sperimentale, la raccolta porta a porta dei vestiti usati e dei rifiuti tessili.  Da diversi anni  la raccolta di questi materiali, obbligatoria a partire dal 1° gennaio 2022,  avviene attraverso le campane gialle della cooperativa ‘La Cometa’ che dal prossimo anno saranno presenti solo all’interno delle isole ecologiche, e grazie alle attività delle associazioni del sistema del riuso. 
Il servizio sperimentale di raccolta a porta a porta del tessile ha cadenza bimestrale e al momento interessa le frazioni di Capannori, Tassignano, Paganico, Carraia, S.Margherita, Pieve S.Paolo e Lunata. In queste frazioni sono state tolte le campane di raccolta degli abiti usati, ma i cittadini possono continuare a conferire gli indumenti usati alle isole ecologiche o presso i centri del riuso del territorio (Daccapo, Lillero, Terra di Tutti). Alla luce dei buoni risultati della sperimentazione la raccolta differenziata del tessile  dal 2023 sarà estesa a tutto il territorio comunale. Con il primo giro di raccolta del tessile usato avvenuto nel mese di luglio sono stati raccolti 1.640 kg di materiale e con il secondo giro a settembre  2.260 kg. Durante il terzo giro di raccolta, avvenuto proprio oggi, su circa 12.700 utenze servite sono stati raccolti 840 sacchi di materiali tessili. 

L’amministrazione Menesini, inoltre, ha candidato ai bandi Pnrr del Ministero della transizione ecologica la creazione di un centro di selezione di rifiuti tessili (5 milioni e 400 mila euro) ed è in attesa della graduatoria definitiva. 
Il progetto del centro di selezione dei rifiuti tessili interesserà uno stabilimento con  superficie coperta di circa 2 mila metri quadrati con la capacità tecnologica di individuare le diverse fibre e di condurle in linee distinte di trattamento primario che provvederebbero ad una prima sanificazione e al successivo imballaggio per la spedizione verso impianti di riciclo. Il centro avrebbe una capacità di trattamento di circa 6.500 tonnellate all’anno. Altra filiera locale significativa sul trattamento del tessile sono le diverse associazioni del territorio, in particolare ‘Daccapo’, ‘Terra di tutti’ e  ‘Lillero’ che complessivamente si occupano di dare una seconda vita agli indumenti usati mediante il lavoro svolto da abili mani nei laboratori di cucito o attraverso la donazione solidale a chi ne ha più bisogno o ancora attraverso attività di baratto. Degno di nota anche il percorso attivato con la rete di impresa del calzaturiero che ha già aperto, con possibili sviluppi futuri, la pratica di recupero di scarti provenienti dalla lavorazione delle calzature.

“Da un’analisi compiuta sui materiali presenti nei sacchi ‘grigi’ è emerso che i rifiuti tessili a Capannori rappresentano il 15% della frazione indifferenziata. Per questo insieme ad Ascit, nell’ottica di perfezionare la raccolta differenziata nell’ambito della strategia ‘Rifiuti Zero’,  abbiamo deciso di sperimentare la raccolta porta a porta  dei vestiti usati e dei rifiuti tessili che grazie ai buoni risultati fatti registrare,  dal prossimo anno diventerà strutturale - spiega il sindaco Luca Menesini- . Questo è per noi il primo passo importante per dar vita ad una soluzione circolare per il tessile sul nostro territorio, che deve diventare anche strategia a livello nazionale ed europeo. E’ fondamentale superare il concetto di ‘fast fashion’, approccio non più sostenibile” e  passare da un'economia lineare ad un approccio circolare anche in questo settore. Basta pensare che i tessili hanno causato nel 2020 la terza maggiore pressione sull'utilizzo dell'acqua e del suolo e la quinta maggiore sull'utilizzo di materie prime ad emissione di gas serra. È chiaro quindi che dobbiamo promuovere una cultura anzitutto del riuso, che permette di creare delle microeconomie locali che possono anche fare inclusione occupazionale per le persone più svantaggiate, e poi una cultura del riciclo, visto che oggi soltanto l'1% dei rifiuti tessili vanno a riciclo, mentre il 99% attualmente va in discarica o incenerimento.
È un percorso che richiede una strategia incentivante ad ogni livello istituzionale, e come Capannori siamo pronti a fare la nostra parte, oltre quanto già messo in campo.
Ringraziamo la Rete dei Comuni sostenibili per essere stata presente a Capannori in occasione della Settimana Europea per la riduzione dei Rifiuti”.


"E’ importante  far decollare la raccolta porta a porta degli abiti dismessi e occorre semplificare la normativa per il riutilizzo di abiti e tessuti consentendone una efficace riciclo-rigenerazione – afferma Rossano Ercolini, coordinatore del Centro di Ricerca Rifiuti Zero- . Occorre infine agire sul "fashion" per ridurre la moda ‘usa e getta’ e il ricorso a tessuti in fibre plastiche". .


“Capannori è una realtà virtuosa sui temi della sostenibilità e sulla corretta gestione dei rifiuti. È una delle migliori esperienze italiane e sempre più sta diventando un modello in Europa. Infatti, il ruolo dei Comuni è fondamentale per far crescere la consapevolezza dell’importanza della riduzione drastica dei rifiuti - sostiene Maurizio Gazzarri, responsabile analisi e sviluppo del monitoraggio per la Rete dei Comuni Sostenibili-. Uno degli obiettivi della Rete dei Comuni Sostenibili è la condivisione delle buone pratiche e per questo siamo orgogliosi di aver organizzato proprio qui, insieme al Comune, la nostra iniziativa per la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti. Inoltre, come Rete siamo impegnati a monitorare, tramite 100 indicatori, l’efficacia delle politiche locali di sostenibilità. In questo ambito, sono diversi gli indicatori che riguardano la gestione dei rifiuti, sui quali Capannori eccelle, a partire dalla percentuale di raccolta differenziata e dai rifiuti procapite. Oggi consegniamo la targa di Comune sostenibile al sindaco Luca Menesini e alla città: lo facciamo perché qui sono portate avanti politiche concrete, coerenti con gli obiettivi dell’agenda 2030, che migliorano realmente la qualità della vita delle persone.”

Al termine della conferenza stampa Maurizio Gazzarri ha consegnato al sindaco Luca Menesini la targa dell’associazione alla quale il Comune di Capannori ha aderito nel dicembre 2021.

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