Ad Artè il reading teatrale 'Mi chiamo Synthesis' scritto e interpretato da Sergio Talenti

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Avviso: i contenuti di questa pagina sono aggiornati al giorno 28 dicembre 2024, ore 17:41

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Pubblico all'esterno di Artè


‘Mi chiamo Synthesis’ è il titolo del reading teatrale in programma mercoledì 22 maggio alle ore 21 al teatro Artè di Capannori scritto e interpretato da Sergio Talenti per la regia di Girolamo Deraco e di Alessandro J. Bianchi, direttori artistici, rispettivamente, delle associazioni culturali Cluster ed Experia. Sul palco insieme a Talenti ci saranno   Alessandro J. Bianchi , Maria Elena Romanazzi soprano performer, Giacomo Brunini alla chitarra e Alex Biagi al tubox. Parteciperanno anche Pierpaolo Capovilla attore in video e Luca Incorvaia film maker. Le colonne sonore sono di Fulvio Renzi. 

Synthesis è il nome di un attrezzo telematico di prima generazione, un individuo post-umano a tutti gli effetti. Il testo, presentato nella sua prima versione alla Rotonda della Besana a Milano nel 1987, è interpretato per l’occasione in video da Pierpaolo Capovilla, fondatore del gruppo alternative rock italiano ‘Il Teatro degli Orrori’, che nel 2020 ha registrato il testo alle Murate di Firenze. Un omaggio alla città che dal 1997 al 2004 ospitò, in San Niccolò, la prima succursale al mondo della Peter Martin. Un’esperienza tanto breve quanto incisiva, in pieno stile beat, che vide Talenti impegnato nell’esercizio della poesia civile e nelle letture pubbliche lungo tutto lo Stivale al fianco, tra gli altri, di Antonio Bertoli, uomo di teatro e pioniere della psicogenealogia in Italia. 


Nel 2021 l’autore inserisce nel testo originario presentato a Milano 50 anni fa, altri testi relativi ad eventi della contemporaneità. Nasce così un ampio metatesto che incrocia poesia dilatata nel tempo con altre  discipline artistiche.               

Nella versione del 2024 Mi chiamo Synthesis è un’opera di poesia che guarda allo stato della persona, ad umanità sottratta in un tempo che può essere l’ultimo per le guerre in corso, la devastazione ecologica, tecnologie digitali, violenza di genere e di razza, desertificazione dello spirito. Siamo così arrivati al rischio di un conflitto nucleare e all’urgenza di una risposta non violenta ma dura  e di lungo periodo, che oggi  trova i giovani in prima fila.
Spettacolo ad ingresso libero. 

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